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20/07/2019

Migranti, un trasferimento senza logica e senza umanità

Il trasferimento di massa di ben 2.000 migranti accolti nella nostra regione era una misura che aveva suscitato da subito le nostre forti perplessità, rafforzate dalle dure e motivate critiche immediatamente espresse dalle cooperative sociali aderenti a Legacoop, sulle quali non interveniamo per non entrare nel dibattito interno apertosi in quell’associazione.
Per esprimerci attendevamo chiarimenti più stringenti e meno generici dai Prefetti, con i quali siamo abituati a confrontarci nel massimo rispetto del loro ruolo istituzionale. Dobbiamo però constatare, tre giorni dopo l’annuncio della misura, che questa non è stata spiegata, né dal ministro dell’Interno né dai suoi rappresentanti in regione, con considerazioni e obiettivi documentati. Siamo fermi infatti a un generico disegno di redistribuzione della presenza dei migranti sul territorio nazionale, per ridurne l’impatto di fronte a un atteso incremento dei flussi di profughi provenienti dalla cosiddetta rotta balcanica.
È una motivazione insufficiente, perché, come è stato giustamente osservato da altri, qui si tratta di persone e non di cose. Spiegazioni e argomentazioni strettamente numeriche non bastano, se non accompagnate da considerazioni e linee d’intervento che tengano conto delle situazioni individuali, degli ambiti dove sono collocati le persone coinvolte dal trasferimento, dei percorsi di accoglienza, di integrazione e di accompagnamento socio-sanitario che queste persone intraprendono per superare le situazioni traumatiche e drammatiche dalle quali provengono e per offrire loro una giusta opportunità di vita, di lavoro e di inserimento nelle comunità che li hanno accolti. Ad oggi non vediamo nessuna strategia di questo tipo, ma soltanto una misura di carattere propagandistico e di fatto praticata sulla pelle di persone.
Numerose, in questi giorni, sono le denunce che abbiamo raccolto da associazioni e lavoratori – iscritti e non – e operatori quotidianamente attivi sul fronte dell’accoglienza e dell’integrazione: non soltanto onlus, cooperative, attivisti, ma anche tanti operatori socio sanitari letteralmente sconvolti di fronte all’impatto di questa scelta, che purtroppo, pur assunta a livello nazionale, è difficile non mettere in relazione con le ripetute prese di posizione della nostra Giunta regionale sulla necessità di contrastare i flussi migratori anche con il ricorso a strumenti anacronistici e inaccettabili come i muri da alzare lungo il confine italo-sloveno. Ecco perché chiediamo non soltanto alla Giunta, ma anche a tutti gli esponenti della maggioranza regionale un esame di coscienza e una riflessione profonda su quanto sta accadendo. In gioco non c’è soltanto l’immagine del nostro Paese, il suo livello di civiltà, ma anche quella della nostra regione.
Esprimiamo nel contempo la nostra vicinanza e il nostro sostegno a tutti coloro che si stanno impegnando per denunciare e contrastare una misura senza umanità e senza logica, del tutto contraria alla nostra cultura di solidarietà e al nostro ancora recente passato di migranti.
Le segreterie regionali Cgil Fvg e Fp Cgil Fvg