Emergenza Covid, una guida alla scurezza

Regole più chiare sull’applicazione delle norme di emergenza sanitarie nei settori delle costruzioni e del legno. Se a sgomberare i dubbi per la stragrande maggioranza del comparto mobile e legno e arredo bastava il Dpcm del 22 marzo, che ha di fatto sancito il blocco delle attività  per la quasi totalità  delle imprese, per l’edilizia è intervenuto il protocollo tra sindacati e imprese del 24 marzo, necessario per tutelare la sicurezza in quei settori, dall’ingegneria civile alla manodopera e manutenzione di infrastrutture e impianti, dove l’attività  continua. 
«Il testo ““ dichiarano le segreterie nazionali di Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca-Cisl ““ prevede norme più specifiche del protocollo sottoscritto da sindacati e imprese il 14 marzo , perché le realtà  organizzative del cantiere sono particolari e necessitano di essere declinate nel dettaglio: come si entra e si lavora in cantiere, le pause di lavoro, l’uso dei macchinari e degli strumenti personali, le pulizie necessarie, i servizi igienizzanti e i dispositivi di protezione individuale (mascherine e non solo), i servizi di trasporto per e dal cantiere, i servizi di refezione, l’accesso dei fornitori. Anche in questo caso sarà  fondamentale il ruolo degli Rsl ed Rlst del sistema bilaterale edile, visto che il protocollo riguarda tutti coloro che entreranno in cantiere, anche subappaltatori, fornitori, lavoratori autonomi, professionisti».
Nel caso in cui l’azienda non garantisse tutte le prescrizioni del protocollo, vengono obbligate a modificare la propria organizzazione del lavoro, i livelli produttivi, gli orari. Siamo convinti ““ spiegano i sindacati – che la sicurezza di strade, ferrovie, reti idriche, fognarie, gas, così come la manutenzione delle strutture governative, sanitarie, portuali, aeroportuali, militari, penitenziarie, vadano sempre garantite perché strategiche, così come va consentita la conclusione di interventi urgenti come il consolidamento di edifici, viadotti e gallerie. Inoltre  – aggiungono – anche laddove si decida la cessazione delle attività  bisognerà  garantire la corretta messa in sicurezza dei cantieri. Resta chiaro che non sarà  tollerata dal sindacato e dai lavoratori nessuna inosservanza delle disposizioni previste dal protocollo».
Proprio alla sicurezza nei cantieri e al protocollo del 24 marzo è dedicata la guida realizzata dalle segreterie nazionali dei sindacati edili, pubblicata sul sito nazionale della Fillea e scaricabile su questo link.