Costruzioni, la sfida della legalità 

Alla luce dei recenti episodi criminali avvenuti a Trieste, che hanno coinvolto lavoratori del comparto delle costruzioni, la Fillea Cgil del Friuli Venezia Giulia ritiene quanto mai necessario proseguire un percorso di confronto tra parti sociali e istituzioni preposte, con l’obiettivo di definire misure e protocolli capaci di favorire la vigilanza sul settore e prevenire la crescita dell’illegalità  e di infiltrazioni malavitose.
Il rilancio ormai conclamato del settore, effetto anche dei vari incentivi fiscali varati dal governo, alimenta purtroppo il rischio di strutturali distorsioni nel sistema delle costruzioni e l’interesse delle organizzazioni criminali, attratte anche dall’attesa di ingenti risorse che verranno investite nel comparto attraverso il Pnrr: prova ne sono la crescita improvvisa e sospetta di micro imprese e partite iva attive nel sistema della subfornitura, la diffusione del lavoro irregolare, del nero e dei casi di dumping contrattuale. A pagarne le conseguenze non solo i lavoratori, in termini di minori diritti e minore sicurezza, ma anche quella stragrande maggioranza di imprese sane che costituisce la spina dorsale del settore. Da qui la necessità  inderogabile di rafforzare regole e buone pratiche capaci di valorizzare la qualità  del lavoro, la correttezza e la professionalità  di imprese e lavoratori. Solo in questa maniera potremo garantire che le misure di sostegno al settore e all’economia colgano gli obiettivi auspicati, senza distorsioni, in un quadro di legalità  e concorrenza leale. L’alternativa è una giungla senza regole e senza garanzie per i lavoratori, per i committenti, per le imprese, per la collettività .
Consapevole dei rischi che incombono sulla ripresa del comparto, la Fillea ha posto il tema della lotta all’illegalità  e alle economie criminali al centro della sua iniziativa, in regione e a livello nazionale. È da tempo, infatti, che denunciamo nelle sedi competenti i ripetuti segnali di inquinamento della struttura produttiva, sollecitando l’avvio di una serie di azioni che, attraverso il coinvolgimento di tutte le parti sociali e delle istituzioni, possano arginare e prevenire il dilagare dell’illegalità  e delle presenze criminali.
Primo passo necessario l’adozione, anche a livello locale, di nuovi protocolli di legalità  che recepiscano le procedure già  sperimentate nella ricostruzione dopo il sisma del 2016 in centro Italia e più recentemente con il Protocollo legalità  varato dal Governo per le grandi opere. In concreto vanno adottati quegli strumenti che a breve saranno a disposizione di tutte le Casse edili come il Durc di congruità  per i lavori pubblici, teso a garantire la congruità  della manodopera impiegata con il valore e le caratteristiche degli appalti, la verifica dei flussi di manodopera, tutte le procedure virtuose capaci di garantire la corretta esecuzione delle opere, mettendo in rete le istituzioni preposte a vigilare sul settore e il sistema delle casse edili e degli enti bilaterali.
Siamo certi che le misure qui sollecitate non siano utili soltanto a una crescita virtuosa nel settore e a una gestione virtuosa delle risorse pubbliche immesse nel sistema, ma anche a sviluppare gli anticorpi necessari a tutelare il tessuto sociale dalle patologie di cui il settore, se non adeguatamente regolamentato e vigilato, può essere veicolo. Altrettanto importante cogliere gli obiettivi che si prefigge il tavolo tra l’assessorato regionale al Lavoro Rosolen e le parti sociali: solo un rafforzamento delle politiche attive del lavoro e della formazione, infatti, potrà  consentirci di coniugare la domanda di manodopera proveniente dalle imprese edili con l’offerta raccolta dai centri per l’impiego e dalle agenzie private, di controllare i flussi di manodopera e varare, mettendo in rete enti formativi e casse edili, percorsi professionalizzanti capaci di qualificare lavoratori, imprese e di rendere nuovamente attrattivo questo settore per i giovani, anche attraverso una corretta applicazione dei contratti.
 
Massimo Marega
Segretario regionale Fillea Cgil